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Turchese – proprietà, benefici, usi e caratteristiche

Turchese – proprietà, benefici, usi e caratteristiche

Fosfato idrato basico di rame e alluminio

Informazioni mineralogiche

Cristallizzazione. sistema triclino

Famiglia. fosfati

Colori. turchese

Proprietà del Turchese

Chakra. 5° – centro della gola

Anima. il turchese stimola a prendere in mano le redini della propria esistenza; porta a ricercare le cause degli avvenimenti, al di là delle apparenze, perché comprenderle significa gestirle, anziché esserne gestiti

Subconscio. protegge dalle influenze esterne indesiderate; promuove l’intuizione

Sfera mentale. permette di esprimere i propri pensieri e/o sentimenti e/o bisogni con serenità; infonde nuove energie per affrontare i periodi duri

Sfera emotiva. rende dinamici ma tranquilli; stabilizza gli stati d’animo estremi, riducendo la tendenza al vittimismo

Corpo. mitiga gli stati di spossatezza; riduce gli effetti di uno stato generale di iperacidità (reumatismi, gotta, acidità di stomaco, crampi); aumenta la forza muscolare; riduce le infiammazioni ed i dolori derivanti

Elisir. effetto forte; i metodi di preparazione applicabili sono l’irradiazione con i cristalli ed la tecnica della provetta

Fiori di Bach. il turchese lavora in buona sinergia con il rimedio Willow; fiore e pietra possono essere impiegati contemporaneamente

Altre particolarità. il turchese naturale ha la caratteristica di presentare striature nere, di non essere omogeneo e di ossidare con il tempo, assumendo tonalità verdastre; per ovviare a questi “inconvenienti”, naturali ma giudicati anti estetici, viene spesso polverizzato, trattato con antiossidanti e stabilizzanti del colore e poi ricompattato per creare la “pasta di turchese”, che si presenta come totalmente uniforme nel colore, azzurrissima ed omogenea. Da un punto di vista energetico è, ovviamente, inefficace. Esistono inoltre varie imitazioni del turchese tra cui la turchesite (magnesite o howlite tinte di azzurro) e una resina sintetica inventata da un industriale francese nel ‘900.

Turchese e cristalloterapia

Pulizia e ricarica. qualche minuto sotto un filo di acqua corrente (no immersione prolungata in acqua) e poi va ben asciugato; in alternativa, interventi Reiki o con fiamma viola o riposo su una famiglia di ametista o di cristallo di rocca; bagni di sole (no luce diretta) e di luna ne rigenerano la vitalità. Quando il turchese avrà ceduto tutto il potenziale energetico di cui dispone diverrà fragile e si romperà; a quel punto è opportuno riconsegnarlo alla natura, liberandolo in mare o in un corso d’acqua

Utilizzo. portarlo con sé (in tasca o in un sacchetto in fibra naturale appeso al collo); indossarlo come pietra montata in collane, bracciali o ciondoli; dormirci, inserendolo nella federa del cuscino; ottimo durante momenti di meditazione e trattamenti reiki; minerale fondamentale nei trattamenti di cristalloterapia

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