1° – Chakra della radice o Centro della Base
Il chakra della radice è legato all’energia della TERRA e la finalità evolutiva che ne caratterizza l’attività è il RADICAMENTO, cioè la capacità dell’Anima di ben ancorarsi alla materia di questo pianeta su cui viviamo, con abbondanza di energia vitale e con grande forza nell’affrontare quotidianamente la realtà materiale.
Esso fonda l’identità FISICA e permette di sopravvivere con stabilità e con equilibrio di SALUTE FISICA.
Questo centro vitale si sviluppa e giunge ad una prima fondamentale maturazione dal momento della nascita fino al compimento dei primi 24 mesi di vita; esso permette al bambino di nutrirsi, di espletare le sue funzioni fisiologiche di scarto (evacuazioni fisiche e solide) e di crescere fisicamente in modo vigoroso ed armonioso.
Il chakra della radice esprime il diritto di Esistere come Anima incarnata nel proprio corpo e difendere la vita fisica personale, radicandosi in modo stabile, forte ma armonioso nel mondo.
Nell’adulto, un chakra della radice ben funzionante rende l’individuo ben radicato nella realtà, in grado di procurarsi le risorse necessarie per il suo mantenimento e la sua sicurezza direttamente dall’ambiente circostante che considera un luogo ospitale e pieno di opportunità; per questo non teme i cambiamenti, poiché sa di avere la forza e le capacità di trarre da essi il meglio, per se stesso ed i suoi cari.
La persona emana un senso di forza sotto forma di energia vitale.
Questa situazione ideale può essere sbilanciata da eventi traumatici fisici e/o emotivi, verificatesi nel periodo di maturazione del 1° chakra, cioè nei primi 24 mesi di vita.
Alcuni esempi: problemi legati al parto, abbandono in fasce, mancanza o freddezza nel legame fisico materno, rifiuto della madre di amare il bambino/a, malnutrizione infantile, ambiente familiare violento a livello fisico o psicologico.
In questi casi il 1° chakra del bambino si chiude, in misura variabile a seconda della gravità del trauma, ma non può bloccarsi mai in modo completo (altrimenti morirebbe).
Il piccolo comincia a temere per la sua sicurezza e sopravvivenza, convincendosi di non avere il diritto di esistere, di vivere e di essere amato. Una volta cresciuto, l’adulto che ne deriva non produce un forte impatto nel mondo, è come “se non ci fosse”, evita l’attività fisica, ha scarse energie e salute cagionevole, soprattutto problemi agli arti inferiori.
Dal punto di vista emotivo è pauroso, timoroso, pessimista, ha difficoltà a risolvere i problemi che gli si presentano, dai quali cerca di fuggire, evitandoli o sbrigandoli il più velocemente possibile.
Se gli si impedisce la fuga, può diventare aggressivo come strategia di difesa e per non sentire la paura.
Teme le novità e tutto ciò che potrebbe costargli insicurezza e fatica fisica, scivolando così nella staticità e nell’immobilismo. Può avere problemi alimentari, a causa del conflitto interiore circa il concetto di nutrimento. In generale, una lieve tensione viene sperimentata come insicurezza, un maggior stress si trasforma in paura, un conflitto ancora maggiore viene vissuto come un attentato alla sopravvivenza.
E’ quindi chiaro come l’emozione più difficile da governare per questo chakra sia la PAURA; quelle più nocive, in questa fase sono paura di non essere stati desiderati (“non dovevo nascere, sono un errore”, “non sono amato/desiderato/accettato e perciò non vengo sfamato e/o accudito”, “il mondo è un luogo terribile, freddo ed inospitale”), amati e nutriti. E’ importante capire che, seppure in fasce, un bambino PERCEPISCE PERFETTAMENTE la verità circa gli atteggiamenti emotivi dei genitori ed è perciò del tutto in grado di arrivare alle devastanti conclusioni sopra citate, in caso di difficoltà emotive del padre e/o della madre.
La parte del corpo collegata al chakra della radice è la lombare, con particolare riferimento alla parte finale della colonna vertebrale con tutte le sue articolazioni: ossa iliache, osso sacro e coccige, cioè il bacino o pelvi, anche e pube.
I sistemi fisici associati sono il sistema di evacuazione (vescica, intestino crasso, ano e sfintere) ed il sistema osseo (scheletro intero).
Le ghiandole endocrine collegate al 1° chakra sono le surrenali, due piccole ghiandole situate sopra ciascun rene. In caso la sopravvivenza sia minacciata, esse secernono adrenalina, attivando il sistema lotta/fuga e rendendo le nostre percezioni del pericolo più chiare, con nuovo vigore e coraggio.
I pericoli che attivano il sistema possono essere reali o immaginari quindi forti scariche emotive possono attivare il rilascio di adrenalina anche quando sentiamo una paura estrema o persino un’ansia cronica.
Le disfunzioni fisiche generate dallo squilibrio del 1° chakra sono: difficoltà di assorbimento del nutrimento (intolleranze al latte e latticini ed ai derivati del grano – celiachia), emorroidi e ragadi, problemi alla struttura (ossa e denti), alla base della colonna vertebrale, alle anche, ginocchia, caviglie e piedi.
Il colore del 1° Chakra
In Cristalloterapia, si considerano pietre del 1° chakra quelle di colore rosso, di qualsiasi tipo di lucentezza o trasparenza.
La pietra di frequenza base più rappresentativa è il Avventurina Rossa.
La pietra di rimozione dei blocchi più rappresentativa è il Ferro Tigrato.
La pietra di frequenza avanzata più rappresentativa è la Granato Piropo.
Durante una seduta di crystal healing, le zone di posizionamento delle pietre sono:
centro dell’osso pubico.
Le altre pietre per il chakra della radice sono:
agata di fuoco, agata muschiata rossa, avventurina rossa, calcedonio rosso, calcite rossa, cinabro, corallo fossile, diaspro rosso, diaspro rosso brecciato, eliotropio (o diaspro sanguigno), granato almandino, granato andradite, granato melanite, occhio di bue, mookaite (con prevalenza di toni rossi), opale di fuoco, ossidiana rossa, quarzo ematoide (anche 7° chakra), realgar, rubino, tulite, vanadinite, quarzo rutilato rosso (anche 7° chakra), tulite, vanadinite, zoisite con rubino (macchie rosse).